domenica 31 marzo 2013

ristoranti Alba e dintorni

La Tiglia
Alba è una città meravigliosa, rilassante, piacevole, con paesini fiabeschi in mezzo alle colline.
Mangiare in provincia di Cuneo dà una certa soddisfazione, tutto più curato rispetto a Torino e sicuramente meno caro, ma non vado nei ristoranti super griffati, sono spesso inavvicinabili, troppo tradizionali e molto turistici, ecco i miei ristoranti preferiti:
NB: attenzione bisogna sempre prenotare sono costantemente pieni.

  1. Grecale a Novello, locale minimal chic, pesce fantastico, ben cucinato, ottimo servizio e vini. Tra i piatti ottimo il crudo, il fritto, i primi, il pane fatto in casa.
  2. La speranza a Farigliano, locale con cucina cucinata, raffinato, un pò griffato e molto piacevole, tradizionale senza essere noioso. 
  3. More e Macine alla Morra, le 2 volte che sono andata ho litigato con mio marito, ma entrambe le volte ho mangiato divinamente, osteria divertente con piatti degni, ricordo ottime acciughe al verde, e del maiale buono. Digestione difficile, ma penso per la litigata!
  4. Trattoria in piazza a Montelupo, ristorante tradizionale con buon rapporto qualità prezzo, tutto ben cucinato, molto classico decisamente rilassante... sembra di andare a cena dalla zia.
  5. Come rapporto qualità prezzo non ha rivali, è un agriturismo, carino anche da andarci con i bambini: La Tiglia a Lequio Tanaro.
  6. Da Bovio a La Morra, ex Bel Sit, stupendo soprattutto d'estate, un panorama eccezionale sulle colline che vale anche solo per quello, cucina tradizionale molto curata.
  7. In piazza del duomo ad Alba da Ceretto, parlo dell'osteria, non del ristorante ultra stellato al piano di sopra, simpatico e divertente, tradizionale, se si è ad Alba e si vuole mangiare un piatto veloce.

ristoranti Torino e dintorni

Io vivo a Moncalieri e come dicevo in un'altro post, per me Torino va da corso Moncalieri al centro, quindi la mia esperienza dei ristoranti è limitata, e poi è  una fotografia dei miei gusti al momento.
So di cadere un pò nel banale! Oggi tutti fanno gli pseudo critici culinari fotografando come se fossero del CSI i piatti che mangiano, scrivendo e criticando come pazzi furiosi. Ma io mi sento diversa, come tutti gli pseudo critici del resto ognuno si sente originalissimo e detentore del gusto perfetto, e farò quindi un mio commento/giudizio ugualmente.
Disclaimer finiti.
  1. Il mio chef preferito è Gabriele Torretto del ristorante la Valle a valle sauglio, adoro andare a mangiare da lui, la cucina è innovativa con grande cura della materia prima - che noia, le solite menate,  comunque è carino: il cibo, il servizio, l'ambiente, lui! Tra i piatti che mi ricordo c'è il panino all'aragosta, i dolci, gli antipasti, il piccione, il pesce crudo, che meraviglia-, anche se in periodo di recessione economica diventa piuttosto impegnativo...  ha aperto anche una pizzeria a Torino in via bogino, di fianco al circolo dei lettori, molto carina, da provare, e poi gestisce il ristorante del circolo dei lettori, location molto torinese, dove si mangia anche bene, ma è tipico piemontese, quindi mi sembra di mangiare da mia suocera.
  2. Se voglio mangiare sushi il mio preferito è lo Shitzen in viale Thovez che è un pò italianizzato, merita, anche qui se si ordina tranquilli non è economico. Ma è piacevole, soprattuto d'estate che ha uno spazio all'aperto.
  3. Per la pizza il Castello di Moncalieri, un pò chic, molto curato e la pizza è veramente buona. La pizza a Torino si può mangiare al Liberi o al Sicomoro.
  4. La carne è buona alla pietra alla cantinella o alla macelleria in piazza vittorio, ma potrebbero entrambi migliorare.
  5. Dalle mie parti c'è Fra Fiusc a revigliasco, molto molto classico piemontese.
  6. Mi piace il Quanto Basta nel quadrilatero, piccolo, ma bello il tipo di cucina, semplice e accurata, ottimi anche i piatti a base di pesce.
  7. Poi ci sono locali piacevoli come il Kitchen in zona san salvario, posto veloce, o il porto di savona in pizza vittorio, piemontese, - uno dei locali di chiambretti -, fratelli bravo in corso moncalieri.
  8. Per spendere poco poco c'è l'osteria baretti, la pizza è buona e anche qualche piatto, di fianco c'è anche un bel locale per aperitivi, molto piccolo.
  9. Un'idea diversa di ristorante è il è cucina  dove c'è un menù che non ti dicono e puoi scegliere solo carne o pesce, divertente la sorpresa!
  10. Voglio provare a breve il jazz club e il consorzio.
  11. A Moncalieri c'è anche il Saraceno Fish che fa menù molto convenienti, tipo pizza e bibita per bimbi 5 euro o cozze e fritto a 15 e non è male.
Comunque a Torino ho magiato in molti molti posti ma torno in pochi, mi piacerebbe trovare format di ristoranti un pò diverso: pesce anche basico ma ben cucinato, il cinese come solo a londra, l'etnico alla portata e carino, invece no, a torino spendi 50 euro per mangiare fagioli e margarita. Mi manca il messicano com'era in via santa giulia o il grilli di pizza madama, ma so che non lo ricorda nessuno!

mercoledì 27 marzo 2013

broccato e mobili ikea

Odio le camerette dei bimbi rosa o azzurre, peggio arancioni o viola!
Così, gestendo low budget, ho comprato dei mobili ikea - proprio quelli che costavano meno - e ho appiccicato sopra i cassetti e le porte in plastica, forse anche un pò malamente, delle meravigliose stoffe comprate come scampoli - la commessa continuava a insistere che facessi cuscini - l'effetto non è male, stempera un pò tutta la marea di giochi che invade la stanza, appiccicandoli meglio il risultato migliora.
All'inizio le avevo messe con nastro biadesivo, e con Ludovica, la prima bimba, andava tutto bene, ma la seconda, un pò pestifera, me le staccava, così le ho cucite sopra le antine, visto che erano di plastica trasparente.

Mi è rimasto il rimpianto però di non aver comprato quella linea di mobili ikea proprio da cartone animato, però erano veramente poco funzionali ci stava veramente poca roba.
Va beh! Poi per le camerette si può inventare di tutto perchè è giusto che sia il luogo dei bimbi e che a loro si dia la possibilità anche di modificare tutto!
Io ho fatto un grosso cartellone con i disegni di Ludovica, poi ho messo le stelle che si illuminano di notte, qualche farfalla da appiccicare, tutti i giochi ordinati - a volte - e  a portata di mano.


Bracciali di lana

In un negozio sciccosissimo, che ha chiuso - devo dire che non c'è esuberanza commerciale in questo periodo, ma bisogna imparare a ballare anche sotto la pioggia, o almeno se non si è proprio delle ballerine, o se si è ex ballerine... o imparare a scrivere un blog -  avevo visto delle collane di lane particolari, molto molto molto costose, belle e abbastanza semplici da fare, certo facendole un pò diversamente - ma, almeno secondo me, con lo stesso effetto -.  
Così in realtà mio marito - nel vano impeto di regarmi finalmente una cosa che mi piaceva - mi ha trovato un negozio di lane meraviglioso, dietro corso san maurizio all'altezza di palazzo nuovo - dove c'era una ragazza tutta carina che lavorava a maglia, forse scriveva anche un blog, l'ho vista quando sono andata a cambiare i gomitoli-, e ho comprato bellissime lane, grezze, spesse, sottili, giapponesi - mi sembra - di alpaca e altri animali, con tonalità sul crema - ma è più carino tinta burro - verde, azzurro.
Poi ho comprato braccialetti immettibili con brillanti e palline e stelle tinta alluminio, li ho rotti e ho usato i tondini più o meno brillanti insieme a perle e forse qualcos'altro sempre in numero di 3 per i braccialetti e invece in numero maggiore per le collane, per fare bellissime collane e braccialetti che ho regalato alle mie amichette - qualcuna li ha anche indossati -. Il procedimento è facile: prendo diversi fili lunghi uguali, tipo 1 metro per filo, pelosi e colorati, metto i gingilli, pochi, e faccio un nodo spesso per chiudere i fili, la filosofia è la stessa della cucina..
Io ho messo molto il braccialetto - anche mio marito in realtà se ne è fatto fare uno e lo indossa sempre -, ma la cosa divertente sono state le reazioni degli altri:
  1. la maggior parte  ignora il mio caldo bracciale, anche piuttosto vistoso, con mio grande disappunto - per altro mi sembra sia stata anche la reazione del 'pubblico' al mio blog! :)!
  2. una mia paziente mi ha chiesto se mi ero fatta male
  3. due persone, conoscenti, mi hanno fatto entusiasti complimenti e ne avrebbero voluto uno
  4. una mia amica, che si diletta anche a fare monili, in modo più strutturato di me, mi ha detto che erano tremendi
Comunque li ho fatti per giocare con Ludovica che ha apprezzato molto l'idea anche se a volte mi guardava che lavoravo tutta seria e impegnata e mi diceva 'mamma ma non farli tutti tu!'!
Beh, le collane erano più elaborate, ma a me le collane proprio non mi piacciono!

mercoledì 20 marzo 2013

Torta salata fredda di crepes

Questa ricetta non è a tempo zero, perchè è necessario fare le crepes, in realtà non è complicato e il risultato è ottimo.
Per le crepes sbattere con una frusta 2 uova, sale, 125 farina, poco burro, 0,3 l di latte, far riposare 1 ora. Poi scaldare un padellino antiaderente largo come dovrà venire la torta, con poco burro e versare il composto per fare le crepes.

Una volta fatte preparare le crepes come un castello di tramezzini, uno strato di caprino e peperoni al forno - da avere sempre in casa, farli e poi congelarli, per farli è sufficiente metterli in forno cosparsi interamente d'olio, per togliere in un attimo la pelle - uno strato maionese, insalata e tonno, ancora uno strato maionese, pomodoro - da sbollentare per toglire la pelle- e uova sode sminuzzate, poi altri tre strati come questi. Alla fine eventualmente sopra crostini di pane sminuzzato con olio, acciughe e capperi e un filo di olio con acciughe.
Mi sono stancata a scrivere, è lunga, e non so se la farò mai, ma l'ho mangiata oggi, mi è stata preparata all'Officina del gusto a Moncalieri dallo chef Daniela.
Era divina!

Tempo di cottura uova

Ho fatto un corso di cucina, dove ho affinato la mia arte culinaria, infatti, tra l'altro (altro complicato), ho imparato una grande lezione: come cuocere le uova. In realtà le uova sono molto sottovalutate in cucina, a barcellona sono stata in un risto specialzzato in uova, interessante, un'idea da replicare dato il costo irrisorio della materia prima, comunque i tempi sono questi:
-3 minuti uova alla coque
- 6/8 minuti uovo barzotto (?) (e qui le risate impazzavano almeno tra i soggetti sessualmete attivi)
-10 minuti uovo sodo
Mai prolugare questi tempi e, a fine cottura, raffreddare l'uovo sotto l'acqua fredda. Per evitare che si crepi, evento accuratamnente da evitare, praticare un buco con un ago in punta alla base più larga! Esiste prorio un oggetto che fa questa cosa: il buca uova.
A me l'uovo piace:
  1. in assoluto al burro con il tartufo bianco
  2. alla coque con pane molto buono
  3. in padella con olio e formaggio, buono, come fontina d'aosta, fuso e pepe
  4. la mattina con la pancetta
  5. nella pasta alla carbonara!
  6. per fare le creps
NB: l'uovo va sempre comprato biologico e piccolo perchè prodotto da galline novelle, sottoposte a meno trattamenti.

sabato 16 marzo 2013

'Da quando è nato mio figlio/a mi è cambiata la vita!'

Come riconoscere un genitore (figliocentrico)  in preda a delirii da immersione totalizzante in ruolo paterno/ materno:
  1. ripetono 'Da quando è nato mio figlio/a mi è cambiata la vita!'/ 'Vedo tutto in modo diverso!'/ 'Non puoi capire finchè non ne hai uno'- frase che per altro mi ha fatto piuttosto inalberare mentre le pupette tardavano ad arrivare - 'Vedrai come ti cambiano le priorità!'
  2. hanno un sorriso da innamoramento, come solo a 15 anni, che appare parlando della loro prole o quando procedono all'ostensione dell'immagine del bambino d'oro
  3. non fanno mai cenno a tutto lo sbattone annesso e connesso alla nascita dei bimbi e anzi se interrogati rispondono che è solo un grande piacere e privilegio, scricchiolano solo un pò sulla narrazione del parto spesso evidentemente ancora sotto shock
  4. cercano di convincere tutti quelli che non hanno figli - magari anche non per loro volontà - a farli subito perchè è un'esperienza fantastica, che cambia la vita, ecc... vedi punto 1!
  5. sono tipicamente agghindati con look pro bambino, più facile notarlo nelle donne, con improbabili marsupi, telefono a tracolla, scarpe da running, tuta o forse quello che in italia non si usa dire ma in america sì: i jeans delle mamme.
  6. sono integralisti convinti del parto naturale (perchè?), le mamme allattano preferibilmente in pubblico, fino all'età scolare, i padri partecipano al parto con set da ripresa.
  7. non contemplano una vita di coppia che non sia scandita da tempi del pargolo, un fine settimana senza figli per loro sarebbe un'affronto per il loro totalizante ruolo genitoriale.
  8. parlano solo di figli e piccoli problemi quotidiani come la stitichezza preferibilmente a cena con amici, magari senza figli - anche se come tali non andrebbero frequentati -
  9. sono invasati per lo shopping pre e post natalità, comprano il trio a partire da 1500 euro, con ruote da fuori strada e assetto spaziale di improbabili marche tipo mammatop, regina ecc... almeno 3 mesi prima della nascita, perchè va prenotato e senza non è concepito poter vivere. La mania di acquisto poi a cascata si allarga su abiti, sempre carini sempre nuovi, sempre costosi, giocattoli, librini, coperte, copritutto, set multiaccessoriato da cambio, set vari per la disinfezione e messa in sicurezza della casa.
  10. rifiutano un pò offesi ogni cortese invito ad avere in prestito cose già usate da altri marmocchi perchè il loro figlio deve avere sempre roba nuova! Questi tipi sociali sono mucche da mungere per qualsiasi griffe nel mondo bambino!
Ah! Dimenticavo sono totalmente inconsapevoli della loro trasformazione - quindi potrei essere una di loro? Effettivamente in qualche punto mi ci rivedo!-!

mercoledì 6 marzo 2013

Metodo Maman educazione francese Pamela Druckerman

Nasce dall'osservazione ammirata di una mamma americana Pamela Druckerman del rapporto rilassato e rilassante delle mamme francesi con i bimbi. Quindi si è messa in discussione.
La mia amica Federica, mamma guru di riferimento, vicina come modo di porsi al modello francese, si comporta così: non perde mai la calma, parla sorridendo ai suoi 4 bimbi, senza alterarsi, con un misto di tranquillità, forza e noncuranza, non che non li segua, ma li lascia fare e nulla pare toccarla più di tanto, notare che 3 dei 4 sono maschi.
Recentemente parlava amabilmente con la sua bimba, un amore, mentre entrambe calpestavano una piscina fatta di giochi a terra, ecco, io che sono disordinata,  questo non lo sopporterei, anche il disordine ha un limite, inizierei a uralare - Ludovica che cos'è questo casino!-, per poi pentirmi un istante dopo quando Ludovica mi dice - mamma metto a posto - , e poi vedo Ludovica troppo perfezionista, mi dispiace e vorrei che giocasse in una piscina di giochi! Tipico atteggiamento un pò psicotico dato da bassa tolleranza allo stress, tipico materno.
Io guardo Federica ammirata, sopporta il disordine in mezzo a giochi meravigliosi - io tendo a non comprare giochi e poi quelli degli altri sono sempre più belli - tenuti anche loro con non curanza.
Secondo me le mamme italiane, me compresa, in generale a volte sono un pò tremende. 
I bimbi italiani si adeguano: spesso ipervoluti, superviziati da una tribù di adulti, inseguiti da madri urlanti con fronte corrugata e sguardi di disappunto, spesso poco rilassate, anzi piuttosto ansiogene. 
Quello che mi urta di più, oltre al disordine smodato, sono i capricci, sentirmi chiedere 30 volte la stessa cosa... - caramelle, cartoni, caramelle, cartoni, parco giochi...- perdo la calma e rovino tutto il clima pacato un pò artefatto che mi impegno a mantenere, ma che a tratti mi sembra quasi naturale e credibile, e alla fine urlo, e Ludovica mi chiede disillusa - come mai mamma fai quella voce? -
Io ci provo, cerco di divertirmi con le bimbe, mettere dei limiti, usare toni pacati, mantengo i miei spazi - mi veniva meglio prima di Maddalena, la seconda, dopo di lei ho perso un pò- , senza dover per forza mettere i bimbi a sovrastare tutta la mia vita e senza sensi colpa - tipici della mamma italiana - , questo mi viene facile, anche se a volte non ce la faccio, ho poca pazienza e scivolo nello stereotipo di mamma isterica-urlante-psicotica, poco francese e molto italiana. 
Io ho poca tolleranza e poi elargisco vizzi che a tratti non ho voglia di mantenere, mi stanco e cado nello stereotipo, ma fortunatamente solo a tratti!
Ma, oltre all'atteggiamento tollerante, le regole decise e il risultato che i pupi dovrebbero essere tranquilli e sereni, questo metodo ha il vantaggio di mettere spesso al 1 posto la donna, la sua forma fisica, le sue relazioni, i suoi spazi. Poco italiano da mamma chioccia!
Se regole decise possono contribuire ad avere figli più educati e meno stressanti, è importante soprattutto dare anche spazio e tutto il tempo al benessere della mamma che deve avere la sua vita e le sue relazioni extra figliali, ad esempio con il marito, (avete idea di quante donne interrompono la sintonia con il marito ed entrambi si trasformano mary poppins? Questo se va bene, perchè a volte si trasforma solo la mamma e lui... rimane come dire basito..), le amiche, e magari altro.